Avete fatto caso a quanti laureati ci siano oggi tra i vignaioli? Un tempo nel nostro Paese il contadino che faceva vino era una persona umile, spesso povera, in grado solo di conferire le uve frutto del suo lavoro alle cooperative, per mancanza di mezzi e per la necessità di avere un’entrata sicura per la famiglia. Produrre tanto significava guadagnare qualcosa in più, la qualità non era un’esigenza primaria.
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